L’introduzione del geofence si è rivelata di fondamentale importanza per NearIT. Non solo infatti ci ha consentito di proporre ai nuovi clienti un’alternativa ai beacon con caratteristiche e modalità d’uso diverse, ma ci ha anche consentito di risolvere un grande limite dell’utilizzo dei beacon.
Partiamo dal primo punto: le differenze tra geofence e beacon.
- Geofence: Si utilizza outdoor sfruttando la localizzazione dello smartphone per rilevare l’ingresso degli utenti in una determinata area geografica. Si tratta di un’area circolare che può essere creata da remoto, tramite la nostra piattaforma, in qualsiasi luogo del mondo (esempi: sopra l’area di una stazione, in prossimità di un competitor)
- Beacon: Si può utilizzare tipicamente per soluzioni indoor per monitorare o interagire con gli utenti. E’ un hardware fisico, che necessita di una configurazione e un’installazione nel luogo designato. Utilizza la localizzazione dello smartphone e il bluetooth e consente quindi di definire aree più piccole con precisione.
Ora che le differenze tra i due strumenti sono chiare, possiamo andare più nel dettaglio parlando di come l’introduzione del geofence ci abbia aiutato a risolvere un grande limite relativo all’utilizzo dei beacon. Il sistema operativo iOS non permette infatti di monitorare contemporaneamente più di 20 diverse regioni di beacon o geofence e quindi non consente nemmeno di definire più di 20 diversi comportamenti con app in background. Per superare questo grande limite abbiamo sviluppato un algoritmo che, grazie alla creazione di aree geofence al cui interno vengono posizionati i beacon, è in grado di spostarsi in modo intelligente tra le aree consentendo di fatto di monitorare infinite regioni.